L’Urban Escape Room di Mystery House un gioco di logica dove i concorrenti devono risolvere degli enigmi per «fuggire» e raggiungere lo step successivo. Per la prima volta a Torino il gioco non si svolge al chiuso, come una classica room escape, ma si snoda per le piazze e le vie centrali della città. Storia, tradizioni e leggende si mescolano insieme, mostrando un volto della città inedito e affascinante.
È un modo per conoscere la storia della città in maniera più divertente e interattiva, anche perché le informazioni necessarie per andare avanti vanno conquistate risolvendo una serie di enigmi nell’arco di 90 minuti.

A differenza delle classiche «escape room» ambientate in stanze chiuse, gli indizi in questo caso vanno trovati osservando le strutture architettoniche di Torino. «Normalmente quando camminiamo guardiamo in basso o a metà altezza. Nel nostro gioco invece è necessario alzare gli occhi e scoprire “i piani alti” della nostra città, pieni di meraviglie di cui molte volte non ci accorgiamo».

La storia su cui si basa il gioco è ispirata alla macabra leggenda torinese della «bela Caplera»: una giovane e bellissima donna ghigliottinata in piazza Carlina per aver tradito e ucciso il marito. «Siamo partiti da questa leggenda e ci siamo inventati una storia d’amore tra lei e il boia che l’ha giustiziata. Durante il percorso si incontrano poi una serie di fantasmi della nostra tradizione popolare. E così fino in fondo, quando si scopre finalmente l’enigma».

Per giocare basta avere uno smartphone: ci si collega al sito internet di https://www.mysteryhouse.it/ che di colpo si trasforma nel diario perduto di un discendente della bela Caplera, a sua volta assassinato, dove si trovano le informazioni necessarie per entrare nel vivo della storia. Ai giocatori viene poi consegnato uno zainetto con il materiale per analizzare gli indizi che di volta in volta verranno trovati. Prima di essere aperto al pubblico, il gioco è stato sottoposto a numerosi test: «I giocatori che hanno fatto il test quest’estate, dicono che dopo aver partecipato, hanno cominciato a guardare la città con un altro punto di vista». Obiettivo raggiunto, dunque. Insomma, divertimento e conoscenza. E non è solo per turisti. Divertendosi, i torinesi potrebbero, e dovrebbero, infatti scoprire dettagli della propria città di cui non si erano mai accorti prima.